I velivoli del 2º Stormo

Fiat G 50

Il progetto del Fiat G 50, un monoplano con ala bassa a sbalzo, fu iniziato da Giuseppe Gabrielli nell'aprile 1935. Dopo ampie modifiche, molte delle quali richieste dalle autorità italiane, il primo di due prototipi (MM.334) volò per la prima volta a Marina di Pisa il 26 febbraio 1937. Il pilota collaudatore, Giovanni de Briganti, rilevò la tendenza all'autorotazione e questo problema restò insoluto anche dopo l'inizio della produzione in serie.

La struttura del G 50 era interamente metallica e solo le superfici di governo erano rivestite in tela; il carrello triciclo posteriore aveva le gambe anteriori a larga carreggiata, retrattili verso l'interno e un ruotino di coda fisso; le ruote anteriori erano dotate di portelloni di copertura, che però venivano spesso eliminati nell'impiego operativo.

I prototipi e i primi 45 esemplari di preserie avevano l'abitacolo coperto da un tettuccio scorrevole all'indietro: nei successivi aerei di serie invece l'abitacolo poteva essere sia scoperto che parzialmente coperto. Oltre ai due prototipi furono costruiti in totale 778 aerei, 428 dei quali presso le officine CMASA; i rimanenti furono prodotti dalla Fiat, che cominciò i lavori solo nella primavera 1942.

Dodici G 50 di preserie formarono il Gruppo sperimentale da caccia, che operò in Spagna con l'Aviazione italiana legionaria per alcune settimane, prima della resa dei repubblicani al generale Franco nel 1939. Quando l'Italia entrò nella seconda guerra mondiale, erano in servizio 95 esemplari, che presero parte a diverse azioni sulla Francia meridionale nel giugno 1940 e quindi, con il Corpo Aereo Italiano (CAI) in Belgio, ad operazioni contro il Regno Unito, tra il settembre 1940 e il gennaio 1941. Tuttavia la limitata autonomia dei G 50 ne ridusse quasi a zero l'impiego da parte del CAI. In seguito il 24° e 154° Gruppo furono inviati in Albania per operazioni contro la Grecia.

Il G 50bis, il cui primo esemplare volò il 9 settembre 1940, aveva una maggiore capacità di carburante e un impennaggi verticale di nuovo disegno; inoltre l'abitacolo era fornito di pannelli trasparenti laterali, che riparavano il pilota dal flusso dell'elica. Questo aereo venne impiegato anche dalla Croazia, ma la maggior parte dei G 50bis fu inviata in Nordafrica con il 2º e 156° Gruppo dotati di appositi filtri antisabbia per i carburatori.

Alcuni G 50 furono convertiti in cacciabombardieri con l'installazione di travetti subalari per le bombe (comprese quelle anti-uomo): con questa versione fu equipaggiato il 50° Stormo in Nordafrica

Dopo l'armistizio dell'8 settembre solo quattro G 50 risultavano ancora in condizioni di volo e vennero impiegati per l'addestramento nell'Aeronautica di Salò, a fianco della Germania.

A parte i dodici aerei di preserie inviati in Spagna e i dieci forniti al governo croato, i soli G 50 esportati furono i 35 aerei acquistati nel 1939 dalla Finlandia. Essi giunsero troppo tardi per le operazioni dell'inverno 1939-40, ma operarono con un certo successo negli anni seguenti, fino al 1945, contro l'Unione Sovietica. Alcuni esemplari sopravvissero alla guerra, e l'ultimo aereo fu ritirato dal servizio nel 1947.

Fiat G 50: dati e caratteristiche
Tipo: caccia monoposto
Motore: un radiale a 14 cilindri
Fiat A.74 RC 38
da 840 CV
Prestazioni:
  • velocità max 472 Km/h
  • tangenza pratica 9835 m
  • autonomia max 670 Km
Pesi:
  • a vuoto equipaggiato 1975 Kg
  • massimo al decollo 2415 Kg
Dimensioni:
  • apertura alare10.96 m
  • lunghezza 7.79 m
  • altezza 2.96 m
  • superficie alare 18.15 mq
Armamento: due mitragliatrici sincronizzate Breda-SAFAT da 12.7 mm