I Lanceri Neri
1957: la preparazione
La 2ª Aerobrigata era considerata un po' la “Cenerentola” della caccia: a metà del 1957 aveva ricevuto i nuovi aviogetti Canadair CL 13 (F-86E Sabre), ma era ancora senza fissa dimora, da Vicenza ad Orio al Serio, poi a Montichiari e, finalmente, a Cameri. Era però un Reparto di tutto rispetto con un passato glorioso ed un presente che si rinnovava ad ogni suo trasferimento. Lo Stato Maggiore non poteva dimenticarlo nell'assegnazione della pattuglia acrobatica.
Così l'Aerobrigata nella persona del suo Comandante, l'allora T.Col. Pezzè, ebbe l'incarico di formare la pattuglia acrobatica di riserva, per il 1958, a quella ufficiale dei "Diavoli Rossi". Fu Pezzè che sovraintendette alla formazione del team e allo studio delle figure da presentare al pubblico: gli avevano dato trenta giorni di tempo. Pezzè non improvvisava, non inventava, al briefing spiegava ogni manovra con la sua innata pignoleria e poi non si stancava mai di ripetere ai piloti l'origine della manovra.
Alla scadenza del trentesimo giorno, dopo aver provato tutti i piloti di tutti e tre i suoi Gruppi, venne scelto il leader, il Cap. Andrea Nencha: cominciarono gli allenamenti, le prove erano dure, ma il consiglio, la parola di Pezzè, mettevano sicurezza e tranquillità in tutti. Fu una primavera sofferta sia nella scelta del nome da dare al team sia nella scelta della colorazione degli aeroplani. Si discusse non poco, ma alla fine furono tutti d'accordo sull'estrapolazione data dal connubio del nome del cavaliere di Breus, emblema araldico della 2ª Aerobrigata, con i Lanceri di Novara, in segno dell'accoglienza entusiastica e dell'amicizia fraterna dimostrata dall città che li ospitava. Il distintivo riportava il lancere e il cavallo colorati di nero stagliati nel sole nascente. E il nome? Tutti optarono per i "Lanceri Neri" e anche la colorazione dei velivoli fu nero totale.[top]
1958: primo anno da riserva
La prima uscita dei Lanceri Neri avvenne il 15 maggio a Rieti:
prudentemente la pattuglia presentò un programma eseguito da soli
4 velivoli (anzichè sei elementi fissi come originariamente
previsto), con i piloti Cap. Nencha, Ten. Caranti, Cap. Bonalumi
e Serg. Magg. Frescura. Fu comunque eseguita la bomba rivolta
verso il basso seguita dall'incrocio, ormai tradizione delle
pattuglie italiane.
Il 4 giugno sul poligono di Maniago, a chiusura di
un'esercitazione a fuoco della NATO, i Lanceri Neri presentarono
una formazione di cinque elementi composta dal capo formazione
Cap. Nencha, Cap. Bonalumi, Serg.Magg. Frescura, Ten. Resch e
Serg. dal Forno. La pattuglia si esibì senza solista.
Identico programma l'8 giugno alla manifestazione di Biella, il
15 sul Golfo di Napoli, il 25 a Vicenza in occasione di una
visita alla Vª ATAF degli addetti
aeronautici stranieri e il 29 a Reggio Emilia. In quest'ultima
occasione i Lanceri Neri introdussero, dopo la bomba, il
passaggio alla minima velocità. Il 20 luglio la pattuglia della
2ª Aerobrigata, sempre nella formazione di cinque, partecipò alla
manifestazione dell'AeroClub di Venezia e poi si esibì il 23
luglio sul proprio campo di Cameri per il Capo di Stato Maggiore
dell'A.M. Generale Napoli.
Il 14 settembre, in occasione della manifestazione organizzata
sull'aeroporto Borgo Panigale di Bologna, Nencha presentò un
programma su sei velivoli, sempre senza solista, inserendo a
sinistra il Ten. Caranti e spostando il serg. Dal Forno in
posizione di fanalino. Anche la bomba e l'incrocio furono
eseguiti per la prima volta da sei velivoli.[top]
1959: stagione da titolare
L'ultima uscita da riserva, i Lanceri Neri la fecero il 9 novembre sullo stesso campo di Cameri. Il team era ormai maturo per diventare titolare. Infatti lo diventò subito agli inizi del 1959, con la presentazione a Vicenza, il 18 febbraio, in onore del comandante di AFSOUTH. Subito dopo fu rischierato sull'aeroporto di Montichiari dove sarebbe rimasta per tutto l'anno. Erano nel frattempo entrati a far parte del team, in qualità di riserve, il Serg. Magg. Padovan e il Ten. Tonati. Dopo essersi esibiti a Napoli il 2 aprile, il 6 aprile tornarono a volare sul campo di Cameri nella formazione di sei per una manifestazione in onore dell'asso Carlo Emanuele Buscaglia.
L'11 aprile la pattuglia presentò il proprio programma a
Pittburg, in Germania, dimostrando, per la prima volta in terra
straniera e a diretto confronto con la pattuglia americana degli
Skyblazers, la pattuglia francese (Patrouille de France) e quella
inglese (Black Hawk), il suo indiscusso valore. Il 9 maggio altra
esibizione all'estero, a Wethersfield in Inghilterra, e ancora il
14 giugno a Furstenfeldbruck in Germania.
In Italia i Lanceri Neri quell'anno si esibirono poi ad Aviano,
Torino Caselle, Verona, Vicenza, Reggio Calabria, di nuovo a
Cameri, per finire a Cagliari Elmas, Napoli ed Amendola. Un
programma intenso sempre condotto con assoluta puntualità e
perfezione.
Vale la pena di ricordare anche che i Lanceri Neri furono
invitati, nell'ottobre 1959, dallo Scià di Persia a partecipare
ad una grande manifestazione sull'aeroporto di Mahrabad. La
trasferta fu preparata accuratamente per la presenza di lunghe
tappe di trasferimento. La missione fu accompagnata con un
Fairchild C-119 della 46ª Aerobrigata con gli specialisti, gli
impianti fumogeni e il materiale di supporto. Alla trasferta
parteciparono l'allora comandante della 2ª Aerobrigata Col.
Costantini, il Cap. Bonalumi, in appoggio al team e due Fiat G-91
con il comandante del Reparto Sperimentale di Volo Magg.
Colagiovanni. Infatti si sperava di riuscire a vendere questo
nuovo prodotto dell'industria nazionale.
Il giorno della manifestazione Nencha presentò il suo classico
programma nella formazione di sei riscuotendo il plauso e il
consenso generale. Ricordiamo che il programma a sei era così
articolato:
- decollo a triangolo
- looping a triangolo
- looping a doppia linea di fronte
- tonneau a spina di pesce
- looping a 6 di picche
- looping a diamante
- tonneau a triangolo
- looping a triangolo rovescio
- looping a losanga
- schneider a freccia
- looping a losanga
- bomba con incrocio di 6 aerei
- looping a triangolo
- atterraggio a spina di pesce