I velivoli del 2º Stormo

Macchi MC 200, MC 202 e MC 205V

Nella seconda metà degli anni Trenta, sulla base dell'esperienza dei conflitti in Africa orientale e in Spagna, la Regia Aeronautica iniziò un programma di rinnovamento che interesso particolarmente la caccia e che segnò il passaggio dal biplano al monoplano; vincitore del concorso indetto dalla Regia Aeronautica risultò il Macchi MC 200 Saetta, un monoplano ad ala bassa a sbalzo, completamente metallico, con carrello triciclo posteriore retrattile, abitacolo chiuso e motore Fiat A.74 RC 38 da 870 CV, il cui prototipo volò per la prima volta il 24 dicembre 1937. La produzione di serie complessiva, terminata nel luglio 1942, fu di 1151 esemplari, 345 dei quali costruiti dalla Macchi e gli altri dalla Breda e dalla SAI Ambrosini.

Risolti con opportune variazioni del profilo alare i fenomeni di autorotazione che avevano causato alcuni incidenti all'inizio della sua carriera, l'MC 200 si rivelò un ottimo caccia, robusto, molto maneggevole e con buona velocità di salita, anche se risultavano carenti l'armamento e, a causa della bassa potenza installata, la velocità massima. Il Saetta fu impiegato su tutti i fronti operativi della Regia Aeronautica, tranne che sulla Manica, operando come intercettore, caccia da scorta e cacciabombardiere; all'armistizio, nel settembre 1943 erano ancora in servizio una cinquantina di MC 200. Successivamente 23 furono impiegati dall'Aeronautica Cobelligerante e otto dall'Aeronautica della Repubblica Sociale Italiana, in entrambi i casi per compiti di addestramento. Nel corso della produzione l'MC 200 subì poche modifiche: dopo i primi 242 esemplari venne eliminata la cappottina trasparente scorrevole. Per l'impiego in Africa settentrionale vennero installati filtri antisabbia, mentre i cacciabombardieri furono dotati di travetti subalari.

L'installazione di un motore Daimler-Benz DB 601A a cilindri a V sulla cellula opportunamente modificata dell'MC 200 permisero all'ingegner Castoldi di realizzare quello che è sicuramente il migliore e più noto caccia italiano della seconda guerra mondiale, il Macchi MC 202 Folgore, il cui prototipo volò per la prima volta il 10 agosto 1940. L'aereo rivelò subito eccellenti caratteristiche e venne immediatamente ordinato per la produzione in serie: le difficoltà di approvigionamento dei motori ritardarono però l'entrata in servizio di questo ottimo caccia (i primi esemplari furono consegnati al 1° Stormo nell'estate 1941).

L'MC 202 si dimostrò pari agli Spitfire inglesi e superiore agli altri caccia impiegati dagli alleati in Africa settentrionale; carente era però l'armamento, costituito da due sole mitragliatrici da 12,7 mm nel muso, anche se dalla VI serie era stata introdotta la predisposizione per due mitragliatrici alari da 7,7 mm.

La produzione complessiva dell'MC 202, che terminò nell'agosto 1943, fu di 1106 esemplari (compreso il prototipo): questi aerei operarono attivamente nei reparti della Regia Aeronautica e all'armistizio dell'8 settembre i Folgore efficienti risultavano solo una cinquantina. Parte di questi vennero impiegati dall'Aeronautica Cobelligerante. Oltre alla predisposizione per le mitragliatrici alari, gli MC 202 subirono poche modifiche, quali l'introduzione di un filtro antisabbia alla presa d'aria del carburatore, di travetti portabombe subalari e variazioni alla carenatura del ruotino di coda (retrattile sui prototipi, fisso negli esemplari di serie

Nell'estate del 1942, essendosi reso disponibile in Italia il motore tedesco Daimler-Benz DB 605A, le industrie aeronautiche italiane misero allo studio una nuova generazione di caccia destinati a sostituire l'MC 202 da pochi mesi in servizio. La Macchi iniziò la progettazione di un nuovo aereo, con dimensioni maggiori dell'MC 202, ma per accelerare i tempi di produzione propose alla Regia Aeronautica una variante del Folgore con il motore DB 605, designato MC 202bis: due cellule di MC 202 vennero modificate con l'installazione del nuovo propulsore e la prima di esse, ridesignata Macchi MC 205V Veltro, volò per la prima volta il 19 aprile 1942.

Il Veltro aveva buone prestazioni e venne ordinato per la produzione in serie. I primi MC 205V ebbero un armamento costituito da due mitragliatrici da 12,7 mm in fusoliera e due da 7,7 mm alari, analogo a quello dell'MC 202; in seguito le armi alari furono sostituite da due cannoncini da 20 mm. I primi Veltro furono assegnati al 1° Stormo nel febbraio 1943 e iniziarono le operazioni nell'aprile successivo: dei circa 200 esemplari costruiti prima dell'armistizio una cinquantina erano in servizio in ottobre: l'Aeronautica Cobelligerante impiegò una sessantina di MC 205V (una ventina erano MC 202 modificati), perdendo venti aerei in azioni e otto in incidenti. L'Aeronautica della Repubblica Sociale Italiana ebbe in servizio, oltre a una trentina di aerei recuperati, 112 nuovi esemplari. Dopo la guerra l'Egitto ordinò 62 esemplari di MC 205V (41 dei quali ex MC 202), ma nel settembre 1948 sabotatori israeliani ne danneggiarono alcuni presso la Macchi a Varese.

Macchi MC 202: dati e caratteristiche
Tipo: caccia monoposto
Motore: un 12 cilindri a V invertito
Alfa Romeo RA.1000 RC 41-1 Monsone
da 1075 CV (DB 601 prodotto su licenza)
Prestazioni:
  • velocità max 596 Km/h a 6000 m
  • tangenza pratica 10200 m
  • autonomia max 765 Km
Pesi:
  • a vuoto 2350 Kg
  • massimo al decollo 2989 Kg
Dimensioni:
  • apertura alare 10.58 m
  • lunghezza 8.85 m
  • altezza 3.15 m
  • superficie alare 16.80 mq
Armamento:
  • due mitragliatrici da 12.7 mm nel muso
  • predisposizione per due mitragliatrici alari da 7.7 mm
  • fino a 200 Kg di bombe su travetti subalari