I velivoli del 2º Stormo

Fiat CR 20

Il caccia monoposto Fiat CR 20 fu prodotto in un numero di esemplari piuttosto notevole per il suo tempo. Esso formò l'equipaggiamento del famoso reparto acrobatico della Regia Aeronautica e partecipò alle fasi finali della conquista italiana della Libia, e poi alla campagna contro l'imperatore Hailè Selassiè in Abissinia nel ruolo di attacco al suolo. Le diverse versioni del CR 20 conclusero i loro giorni in impieghi addestrativi, alla fine degli anni Trenta.

Questo classico biplano aveva ali di diversa apertura, e una fusoliera accuratamente profilata. Era costruito in gran parte in metallo, con rivestimento in tela verniciata, tranne che per i pannelli metallici che coprivano la parte anteriore della fusoliera. Era stato progettato per il nuovo motore Fiat A.20 e ne furono realizzati e collaudati quattro prototipi. Il primo volo fu effettuato a Torino il 19 giugno 1926. L'autunno successivo il nuovo caccia suscitò una notevole impressione al Salone dell'Aeronautica a Parigi.

La sua appartenenza alla famiglia Fiat era testimoniata dalla controventatura interalare a trave di Warren e dagli impennaggi con la caratteristica linea dei progetti di Celestino Rosatelli. Nel muso era installato un radiatore a sella per il motore raffreddato ad acqua. La pubblicità attribuiva all'aereo un armamento di quattro mitragliatrici, ma in effetti il CR 20 ne ebbe solo due, secondo l'uso degli anni tra le due guerre.

Il caccia entrò in produzione nel 1927 e, quando nel 1932 gli ultimi esemplari vennero completati, erano stati costruiti circa 250 aerei. A parte 46 idrovolanti a due scarponi designati CR 20I Idro, costruiti in parti uguali dalla Macchi e dalla CMASA, tutti gli altri aerei furono realizzati dalla Fiat, e furono penalizzati da un tradizionale carrello ad assale, piuttosto rozzo, provvisto di ammortizzatori in tamponi di gomma. Nel 1930 apparve perciò il CR 20bis, con un nuovo carrello a gambe separate e ammortizzatori oleopneumatici e freni alle ruote. Alcuni esemplari fra i 235 CR 20bis che sarebbero stati costruiti entro il 1932, quando la produzione presso le officine Fiat ebbe termine, ebbero un motore A.20AQ, che conferiva una maggiore velocità di salita e migliori prestazioni ad alta quota: questi aerei ebbero la designazione Cr 20bisAQ.

La versione definitiva di serie fu il CR Asso, una cellula CR 20bis accoppiata ad un motore Freschini Asso Caccia da 450 CV, raffreddato ad aria e alloggiato in una elegante e caratteristica cappottatura. L'unica importante modifica strutturale consistette negli impennaggi riprogettati, con superfici orizzontali più ampie. In totale furono costruiti 204 esemplari del CR Asso, fra il 1931 e il 1932, dei quali 104 ad opera della Macchi, e gli altri 100 della CMASA.

L'aereo conobbe anche un buon successo nelle esportazioni, andando ad equipaggiare le Aeronautiche Militari della Lituania, Ungheria, Austria (dopo l'Anschluss numerosi aerei ricevettero i contrassegni della Luftwaffe e furono impiegati come addestratori nelle scuole tedesche), Paraguay e Bolivia.

Fiat CR 20: dati e caratteristiche
Tipo: caccia biplano monoposto
Motore: un 12 cilindri a V Fiat A.20 da 410 CV
Prestazioni:
  • velocità max 260 Km/h
  • tangenza pratica 8500 m
  • autonomia max 2 ore 30 min
Pesi:
  • a vuoto equipaggiato 970 Kg
  • massimo al decollo 1390 Kg
Dimensioni:
  • apertura alare 9.80 m
  • lunghezza 6.71 m
  • altezza 2.79 m
  • superficie alare 25.50 mq
Armamento: due mitragliatrici fisse anteriori Vickers da 7.7 mm